martedì 28 gennaio 2014

Anna

Ieri si celebrava il giorno della memoria, per non dimenticare l'orrore che l'odio dell'uomo verso un altro uomo, un altro se stesso, può causare se portato al suo limite estremo.
Ricordo i racconti di mio nonno sulla guerra e sulla prigionia, le storie di mia nonna sui bombardamenti e sulla borsa nera, ricordo la curiosità mista a spavento quando ascoltavo le loro storie. E poi film, documentari, libri.
Da ragazzina ho amato molto "il diario di Anna Frank", la sua storia, così forte, così delicata. Una giovane vita, come quella che stavo vivendo, ma sospesa. Un respiro soffocato, un vivere in punta di piedi, nel terribile tempo della guerra e del disprezzo, del dolore e del terrore. Un tempo vicino, un tempo lontano. Gli ultimi sopravvissuti portano ancora la testimonianza della loro tragica esperienza, per non dimenticare, per insegnare alle giovani generazioni quello che è stato e che non si dovrebbe mai più ripetere.
E io penso a quante stragi, genocidi e carneficine sono state compiute e si compiono nel mondo tuttora, a quanta violenza viene riversata su bambini, donne e uomini, su persone, colpevoli di appartenere a questo o a quel popolo, marchiate dall'essere nate in un paese piuttosto che in un altro.
Penso alla vita e a quanto poco possa valere in alcuni posti del mondo.
Penso a tutte le Anna Frank che non vedranno mai fiorire la propria vita.
Penso a tutti coloro i quali non conosceranno i propri figli, i propri nipoti, a chi non vedrà sorgere il sole domani, a causa dell'odio e della crudeltà dell'uomo.
Mi chiedo cosa possiamo fare per costruire un futuro in cui ci sia più rispetto tra gli uomini, più pace e meno violenza.
Cominciamo a ricordare...

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