martedì 25 marzo 2014

Albero che va...

...albero che viene. Ieri, finalmente, è stato tolto l'albero di Natale che, inopportuno e stonato, un po' penzolante, continuava a campeggiare nella stanza, con le sue decorazioni raccolte negli anni in mercatini e negozietti, con la sua aria un po' triste, ormai oggetto soltanto di discussioni familiari del tipo:
Marito: "Togli l'albero! Altrimenti lo faccio io!"
Effe: "No! Che poi metti tutto in disordine! Lo faccio io appena posso!"
E così, in un momento libero, la effe è riuscita a disfare il povero albero di Natale, mettendo in maniera maniacale tutte le decorazioni nelle scatole giuste e avvolte dalle stesse carte, con dovizia e precisione. Poi, però, la seccatura di dover togliere le luci, smontare il bell'abete in plastica, di riporlo nello stanzino intasato, e così via, le ha fatto balenare un'idea fantastica: "E se facessi l'albero di Pasqua?" Già, come l'anno scorso che è rimasto così fino a Natale. In gran segreto (alias senza l'approvazione del Marito), le palline, i babbi natale, le renne e le campanelle hanno lasciato il posto a ovetti, pulcini, coniglietti e colombelle.
Mi sa che quest'anno la effe farà anche l'albero dell'estate e dell'autunno. Albero che va ... albero che viene.

P.S.
La effe detesta "disfare" in generale, anche le valigie o svuotare la lavapiatti ... preferisce "fare"... e si vede.

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