martedì 11 marzo 2014

Casa dolce casa

Quando il pomeriggio torno a casa presto (prima del solito) è una magia. Accade davvero di rado ma è un'oasi di pace nel caos della mia vita. Potersi godere un po' di tranquillità, un po' di silenzio, concedersi il tempo per una tazza di the, stare stesi sul divano per almeno mezz'ora, mentre il piccolo dorme e la Nina fa i compiti, guardare il giardino dalla finestra, ricaricare le batterie prima di lanciarsi nuovamente nel fiume delle cose da fare. 
Per quelle c'è l'imbarazzo della scelta: l'ordinario prevede cucina, bucato, stirare e mettere un po' in ordine mentre lo straordinario potrebbe annoverare cose del tipo togliere l'albero di Natale, sgombrare lo stanzino intasato, "alleggerire" gli armadi pieni di vestiti del liceo oppure razionalizzare le librerie.
Il tempo passa, la pigrizia mi avvolge e il divano mi cattura, i buoni propositi si affievoliscono e la loro realizzazione si allontana, trasportata dalla dolcezza dell'ozio.
Finirà come sempre, con la cena preparata all'ultimo momento, la lavatrice notturna e il caos che la fa da padrone. L'albero di Natale resterà per un'altra settimana, lo stanzino è lontano dagli occhi, gli armadi finiranno per contenere capi vintage e le librerie aspetteranno... per ora mi godo questo insolito pomeriggio domestico e contemplo incredula la pace della mia casa dolce casa.

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