Che bel numero. A pensarci, secondo la
numerologia (e grazie a Wikipedia), il 3 è il numero più magico e potente, cui è associato il senso di interezza; poi c'è il 6 che è legato all'armonia e alla bellezza, alla grazia e alla capacità di comunicare con tutti. In 36 c’è il 3, il 6 e la somma
delle due cifre dà 9, un numero sacro agli antichi che "rappresenta il cambiamento, l'invenzione e la crescita attraverso l'ispirazione", un numero che indica perfezione. Ora, se pensiamo anche alla Trinità, alle trilogie e al
trilogy, 36 è proprio un bel numero. Non ci avevo pensato fino a stamattina. E
allora lo rivaluto.
Oggi ho compiuto 36 anni e ho deciso, ma forse è meglio dire che
sento, che rappresentano una soglia per la mia vita personale. Una rinascita. Al di là del
punto in cui sono arrivata, dei bilanci che oggi non ho voglia di fare e dei
buoni propositi (materia da periodo fine anno - inizio anno), da ora il mio motto sarà: il domani è oggi. Orazio, il poeta
latino, scriveva Carpe
diem, vivi il presente senza pensare al futuro. Il senso è più o meno lo stesso, soltanto che la sfumatura è diversa.
Più che cogliere l’attimo in senso stretto, magari con impulsiva e giovanile
incoscienza, senza curarsi e avere ansie per il futuro, io mi dico: non guardare la tua vita scorrere, vivila; non
aspettare un domani indefinito per fare quello che desideri da tempo,
realizzalo o almeno provaci. Perché il futuro si costruisce nel presente. A dire il vero sono vent’anni che mi dico le
stesse cose (ho cominciato presto!), ma forse è arrivato il momento di metterle in pratica.
E allora prendo in esame sogni, desideri,
obiettivi e propositi di una vita, faccio una cernita e provo a realizzarli.
Quel che più conta, e che fa la differenza rispetto a quando avevo 15-20 anni, e che quindi segna il passaggio a una visione più “matura”, è che non si comincia dai grandi obiettivi esistenziali. Per quelli
c’è bisogno di più tempo ed esercizio, comunque è assodato che le probabilità di insuccesso sono elevate
(la statistica personale non mente). Si incomincia dalle piccole cose
quotidiane, con buon senso, praticità e un pizzico di disincanto... e con la
concreta possibilità di riuscirci, aumentando l’autostima e soprattutto la
fiducia nel metodo...
La lista? Beh, quella la lasciamo per un altro post.
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