mercoledì 28 maggio 2014

Fratelli di pelo

Oggi in macchina, guardandosi le gambe.
"Mamma, ma che sono questi peli? Chi li ha fatti?"
"I peli li abbiamo tutti, siamo mammiferi."
"Ma li hai pure tu?"
"Certo, li ho anche io."
"Mamma, li ha pure papino?"
"Li ha anche papino, i peli."
"Anche Nina ha i peli?"
"Sì, anche tua sorella ha i peli. Tutti abbiamo i peli, siamo mammiferi come i cani, i gatti, le mucche... soltanto che quelli delle persone sono di meno e più corti."
"Ma anche Z. ha i peli come me."
"Anche il cane, certo."
"Io e Z. siamo fratelli, abbiamo i peli!"

lunedì 26 maggio 2014

A volte ritornano

Diversi mesi fa, la nostra gattina Minù è morta per una malattia incurabile. Era piccola, carina e aveva il suo posto in famiglia, la calza appesa al camino la notte della Befana e il permesso di dormire sul mio letto e anche sulla mia pancia. Era una gatta libera di uscire, di avere "fidanzati" e una volta ha anche avuto dei gattini, che ha partorito in un cartone vicino alla porta d'ingresso e cresciuto con tenerezza. Veniva in vacanza con noi e riempiva di peli e felinità la nostra vita.
La famiglia, per un po', è stata composta da mamma, papà, Nina, Nino, Z. e Minù. Dopo la sua morte, l'elenco terminava con "e una gatta morta".
Oggi, in macchina Nino ha fatto l'elenco della famiglia e ha inserito anche la gattina.
Poi, interdetto, mi ha chiesto "Mamma, Minù è ancora morta?"
E io lì a dire che quando si muore si muore, che non si può tornare indietro e cose così.
"Mamma, ma Minù che animale aveva alla pancia?"
"Amore, ha avuto una malattia gravissima alla pancia e poi è morta" 
E lui, non pago "Ma quando starà meglio ritorna a me?"

domenica 25 maggio 2014

L'insostenibile pesantezza della effe

La effe è senza dubbio una donna pesante. La leggerezza dell'anima è per lei una condizione innaturale, non le appartiene. E' complicata, paturniosa e, a volte, prende la vita e sé stessa troppo sul serio.
Quando le emozioni, i sentimenti e la confusione si alzano come la marea e la sommergono, quando l'inquietudine e l'insoddisfazione prendono il sopravvento e scavano voragini dentro di lei, reagisce male, diventa un'onda di piena e travolge tutto quello che le sta intorno. 
Quando la tempesta è passata, lentamente le acque si ritirano, lasciando qua e là qualche carcassa e qualche cicatrice.
Eppure, la effe sa essere anche ironica e sa ridere della sua pesantezza. Ha imparato a sdrammatizzare e a trovare modi per alleggerirsi, per sopravvivere a sé stessa, per non farsi il deserto intorno.
E' piena di contraddizioni, questo sì, ma in fondo "Nessuno è perfetto".
 

giovedì 22 maggio 2014

Buoni propositi

Nella vita della effe non mancano mai i "buoni propositi", quello che più spesso scarseggia è la volontà e la determinazione per applicarli. Ma forte del motto "il domani è oggi", la effe ogni tanto dà delle brusche sterzate al pigro corso dell'esistenza e si getta a capofitto all'inseguimento di un obiettivo, per cambiare qualche aspetto della sua vita che non le piace o, almeno, per provarci. 
Al momento è il turno dell'alimentazione, argomento che periodicamente viene preso in considerazione e che riguarda la vita di tutta la famiglia. 
La necessità di mangiare cibi sani e il più possibile vari, cucinati con amore e in quantità bilanciate è di primaria importanza per piccoli e grandi, soltanto che richiede una buona dose di organizzazione, una notevole attitudine alla pianificazione familiare, dedizione e tempo, cose che non sempre la effe riesce ad attuare tutte insieme e in maniera convincente.
E' un periodo in cui sente un bisogno fisico di cambiare abitudini alimentari, di mangiare meglio e di dedicarsi di più a questa sfera. Desidera riacquistare più consapevolezza, ordine e controllo in cucina e spera che tutto questo porti benessere ed energia a sé, al Marito e ai nini. Si sente anche abbastanza ispirata e motivata.
Sull'onda di questi pensieri, sulla scia di ottimismo che i "buoni propositi" si sono lasciati dietro, la effe è andata a fare la spesa al supermercato...

Insonnia

Eccomi qui, occhi sgranati, incapace di riprender sonno, mentre mi giro e mi rigiro nel letto. Sento tutti i rumori della notte, il respiro della casa, il ticchettio dell'orologio e ho anche una certa fame. Insomma, un disastro! 
Mi sono svegliata nel cuore della notte e sono stata assalita da mille pensieri: tutte le cose che devo fare e che aspettano da tempo, quelle che non ricordo di dover fare (ma prima o poi...), quelle che non mi va di fare e le cose che non farò per certo. 
Per non parlare dell'assalto dei pensieri paturnioso-esistenziali, assolutamente inutili e dannosi, soprattutto a quest'ora. Ti arrovelli e ti maceri senza concludere nulla di buono, con l'unica certezza di non averne azzeccata una.
Non mi accadeva da tempo di avere una notte insonne, piuttosto di lottare contro il sonno e resistere, per lavorare o per finire di vedere un film.
Eccomi qui, a scrivere, con la speranza di addormentarmi, con il dilemma mi-faccio-un-panino-o-no, con il terrore di restare sveglia e non andare da nessuna parte.

lunedì 19 maggio 2014

Indigestione

Il fine settimana è trascorso pieno e intenso. La effe ha fatto indigestione di vita, dopo il venerdì sottotono in cui, anche se era uscita di casa controvoglia e senza dentiera, ha vissuto una giornata impegnativa che è terminata tardissimo, lasciandola un po' provata.

sabato 17 maggio 2014

Una vita da mediano...

...a recuperar palloni
nato senza i piedi buoni
lavorare sui polmoni... 
 


sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n'hai stai lì


una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco


una vita da mediano
che natura non ti ha dato
né lo spunto della punta
né del 10 che peccato... 


...cantava il grande Ligabue. 

venerdì 16 maggio 2014

Vita da sdentati

Ci sono giorni in cui la sola idea di svegliarsi, uscire dal letto e cominciare la giornata è devastante.
Non è che ci siano problemi particolari, non è che ci si senta poco bene è che si preferirebbe restare nella pace tiepida e ovattata del letto, piuttosto che andarsi a tuffare nel caos e nell'aggressività del traffico all'ora di punta, si vorrebbe rallentare invece di correre, stare in silenzio invece di parlare, restare in pigiama e ciabatte a leggere, non vedere nessuno, non affrontare i soliti problemi e così via. 
Ci sono giorni in cui il cielo coperto, le seccature al lavoro, i problemi di casa, la tosse di tuo figlio piccolo, la vita sociale della grande, la solita routine sembrano montagne insormontabili.
Ci sono giorni in cui ci si sente piccoli esseri in un mondo di giganti, lumache tra i ghepardi, gazzelle zoppe tra i leoni, muffe nella varichina, abeti all'equatore.
Questa condizione di esseri pigri, inetti e poco reattivi non è ammessa nella società dell'efficienza e dei doveri, degli impegni e dei risultati, nella società del tutto e subito (possibilmente fatto bene) e così si è costretti ad addentare la vita anche se la dentiera si sta disincrostando nel bicchiere sul comodino.
Oggi uscirò di casa in ritardo, con vestiti comodi e scarpe-pantofola, andrò piano, parlerò poco, interagirò ancor meno, insomma farò il minimo indispensabile e lascerò la dentiera a casa.

lunedì 12 maggio 2014

Festa della mamma

Fiori, poesie, cuori rossi, ringraziamenti, buoni propositi e pentimenti. La festa della mamma è come il Natale, si è tutti più buoni. Ogni giorno dovrebbe essere la festa della mamma...
La Nina ha scritto un testo in cui l'unica cosa vera, secondo me, è che mi piacciono le collane di pietre dure e che indosso quasi sempre i pantaloni. Lei mi vede snella e simpatica, con un sorriso raggiante e un carattere tranquillo, dice che sono divertente, che mi piace cantare e leggere e la cosa che le piace di più di me è quando studiamo insieme scienze e facciamo gli esperimenti. A me non risulta, il più delle volte mi sbuffa contro e cerca di tenermi alla larga. Ad ogni modo, quello che ha scritto è bellissimo, quasi quasi ci credo che sono così.

domenica 11 maggio 2014

Cambio radicale?

Sabato mattina, salone del parrucchiere. 
Ho deciso di concedermi una sessione completa: taglio e colore. Il problema è: taglio classico e colore naturale o cambio radicale? Il solito dilemma prima del grande evento. Già! Vado al parrucchiere una volta l'anno, se pure, con i capelli che sembrano cicorie lesse e le ciocche bianche che neanche le mèches, roba da far inorridire anche un tosatore di pecore, figuriamoci il grande Tony, hair stylist cui sono stata introdotta da un'amica. "Ti saprà consigliare! E' bravissimo, ci vado da una vita". E' proprio quello di cui ho bisogno, qualcuno cui affidarmi, in grado di interpretare la natura del capello, le esigenze e lo spirito di chi "lo porta" e coniugarli alle tendenze del momento, che non guasta.

domenica 4 maggio 2014

In viaggio con loro

Quando il Marito le ha proposto di fare un mini-trip familiare, la effe non ha che risposto di sì, con l'entusiasmo cieco di chi ha voglia di cambiare aria e vedere un orizzonte più ampio e lontano, con il desiderio di condividere nuove esperienze con i nini, con la sana voglia di avventura. 
Meta: Salento...lu sole...lu mare...lu jentu e poi...spiagge di sabbia lieve e dorata, dune, stagni e uccelli acquatici, garighe in fiore, praterie punteggiate da preziose orchidee, scogliere a picco sul mare e paesaggi di una bellezza rara a tratti ruvida. 
Non avevano fatto i conti le bizzarrìe del tempo e un sacco di altre cose.

giovedì 1 maggio 2014

Prim-o-maggio

Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono. 

La chiave a stella - Primo Levi, 1978

A chi ama il proprio lavoro e vi si dedica con passione e determinazione, perdendo a volte qualche pezzo di sé.

A chi fa un lavoro che non ama ma lo fa lo stesso, con serietà e impegno.

A chi ha smesso di amare il proprio lavoro e a chi continua ad amarlo nonostante tutto.

A chi pensa che lavorare voglia dire andare in ufficio e leggere il giornale.

A chi lavora ogni giorno e viene pagato qualche volta.

A chi lavora qualche volta e viene pagato ogni mese.

A chi lavora tanto e viene pagato poco. 

A chi viene pagato troppo. 

A chi il lavoro lo ha trovato lontano e a chi lavora a casa.

A chi non riesce a trovare un lavoro e a chi non lo cerca nemmeno.

A chi è stanco di lavorare e a chi non vorrebbe smettere mai.

A chi ha perso il lavoro e a chi lo ha trovato.

A chi è andato in pensione ma non ha smesso di lavorare.

A chi vorrebbe cambiare lavoro e a chi non vorrebbe cambiarlo mai.

A chi ha dedicato la vita al lavoro. 

A chi lavorando ha perso la vita.