domenica 8 giugno 2014

30

Trenta sono gli anni trascorsi dal giorno in cui quel Male ti ha strappato dalla tua giovane vita e da quelle della tua compagna e della tua bambina, da quando si è creato quel vuoto intorno a cui ho costruito tutta la mia vita.
Uno strappo che mi ha bruciato e segnato, un dolore che si è preso parte della mia infanzia e della mia spensieratezza, un buco nero nel quale sono caduti la sicurezza in me stessa e i sogni che non sono riuscita a sognare.
Una perdita che ha portato via anche la parte migliore di me, o quella che avrebbe potuto essere, un vuoto che non mi ha fatto apprezzare tutto il pieno che la vita mi avrebbe dato.
Un dolore che ancora oggi sento e per il quale piango, come quel giorno, quando mi è sembrato che il mondo mi crollasse addosso.
Ma c'era lei, che mi ha amato e accudito con forza, che si è presa tutto il carico e lo ha portato avanti con coraggio, che mi è stata vicino anche se non ci siamo dette quasi nulla, anche se ciascuna ha vissuto il proprio dolore in solitudine. 
C'era e c'è lei, che ha sopportato il mio caratteraccio, pieno di ombre come il tuo, la mia ribellione, la mia pigrizia, c'era lei anche se quel vuoto ci ha allontanate piuttosto che unirci.
E ora sono qui, sono cresciuta, sto percorrendo la mia strada, nonostante quel buco nero abbia divorato fette della mia vita.
Sono qui che ancora mi domando come sarei stata se quel giorno di trenta anni fa tu non fossi stato portato via. 

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