giovedì 31 luglio 2014

Realizzazione

Per la effe, la questione della realizzazione personale è sempre stata importante, una cosa seria, attorno cui arrovellarsi e per la quale incasinarsi la vita.
Lasciando da parte gli stereotipi e l'eterna questione femminile del dualismo famiglia/lavoro, la realizzazione è materia complessa e la effe non la vede come un problema di scelta.
Come tante giovani e spavalde donne, di questa e di altre epoche, la effe, multiforme e intricata, si sente realizzata quando raggiunge tutti gli obiettivi che si è prefissata e che le danno un senso di pienezza. Poco importa se, per caso o per necessità, questi siano contemporanei, impegnativi, quasi inconciliabili e richiedano il dono dell'ubiquità o un forte sforzo collettivo. 
E' una corsa contro il tempo, perché la effe è da sempre convinta di essere in ritardo, fuori tempo, quasi scaduta. Per dirne una, combatte le rughe del contorno occhi dall'età di 15 anni... i risultati comunque si vedono!
E così, alla laurea è seguito il matrimonio e subito è arrivata Nina, neanche il tempo di svezzarla che si è tuffata anima e corpo nella ricerca e in un dottorato lungo e impegnativo. Al lavoro anche per 10-12 ore al giorno, avviluppata da un menage familiare impegnativo, ha desiderato un altro figlio ed è nato Nino. Ha cambiato casa, abitudini, vita, e ha continuato a inseguire il suo sogno, ormai bruciacchiato, a volte mettendo da parte quasi tutto, molto spesso sentendosi nel posto sbagliato. Cerca ogni giorno di fare tutto, di essere efficiente ma in realtà forse non lo è affatto, anche se ci prova con forza.
Sempre alla ricerca di un equilibrio, sempre insoddisfatta, trottola dall'indole pigra, la effe non è andata molto lontano, ha fatto scelte sbagliate ma non se ne è pentita, ché tanto non serve a nulla.
Il risultato di questa corsa, di questa spasmodica ricerca della realizzazione è che la effe non si sente bene in alcuno dei suoi ruoli, se vogliamo chiamarli così, non crede di essere capace, pensa di essere una mamma mediocre, una ricercatrice scadente, per non parlare del resto, si sente sempre inadeguata, sempre a rincorrere qualcosa fino a perdere il senso e a perdersi.
Ci sono giorni in cui vorrebbe mollare tutto, altri in cui va bene così, poi ci sono giorni in cui è da dieci e lode (pochi a dir la verità) e altri ancora in cui mettersi un grembiule e preparare un budino è il massimo della realizzazione.

2 commenti:

  1. Come ti capisco! Soprattutto in questo periodo. Sarà carattere, saranno le scelte fatte, sarà che mi sento sbagliata per questo mondo e questa epoca...

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    1. Un desiderio ce l'ho: che le donne smettano di sentirsi sbagliate e inadeguate... cerchiamo di educare le nostre figlie in modo diverso...
      Ti abbraccio

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