lunedì 30 marzo 2015

Una storia nella storia

Perché quando si torna da un viaggio, a volte, non si riesce a raccontare del viaggio, ma si parla di tutt'altro. 
Perché il viaggio che ti ha segnato di più è stato quello interiore.
Perché quello che ti ha lasciato è più importante di quello che hai da raccontare.
Così si sente la effe. Vorrebbe raccontare del viaggio a Stoccolma, ma non ci riesce, e non perché non ci sia niente da dire, ma perché l'effetto scaturito dai giorni trascorsi fuori, in libertà, in un contesto nuovo, è stato quello di sbloccare la vena creativa, di farle ritornare la voglia di scrivere, ma soprattutto di dare spazio alle idee accumulate sul quaderno del blog, di dar loro una forma e liberarle, ché a lasciarle lì fanno soltanto zavorra.
E così, con il desiderio di essere sé stessa e non darsi troppi paletti, la effe scrive quello che le viene più immediato, più spontaneo... il resto le sembra come quei temi orrendi che al liceo non faceva mai perché non sapeva che cosa scrivere.
Si sta giustificando? No, sta spiegando, ma è a sé che parla... mica voi siete lì col registro, no?!?   
E poi vuole raccontarvi di questa storia speciale che ha vissuto nell'universo parallelo di Instagram, insieme a @lazappi e a @linventoredimostri. Una storia nella storia che sarà bello leggere nel blog dell'inventora Valeria Zangrandi e nel magico mondo dei ritagli di @lazappi
Perché ci sono richiami che vanno ascoltati, voci che non possono tacere, racconti che nascono dalla magia delle parole, da un incanto inaspettato. 
Emozione pura, armonia, bellezza. Grazie ragazze.

Perché la effe scrive, anche se non sempre qui... ma è questo quello che conta.

8 commenti:

  1. Ciao effe, se fossi insegnante ti darei un bel nove del tema. Sai perchè? Perchè sei andata a fondo nel tuo rapporto intimo col viaggio. Hai spiegato bene cosa vuole dire viaggiare.
    Brava!

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  2. Bellissimo questo tuo modo, sincero, di parlare di viaggio! Mi piace un sacco!

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  3. Leggere questo post è stato come quando ti raccontano qualcosa che non si sa come, non si sa perché, tu sai già...immaginavo il tuo stato d'animo, come pure so che alla fine dell'elaborazione racconterai del tuo viaggio.
    Ma la storia a pezzi è una splendida sorpresa! Caspita se è bella!

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    1. Mi conosci, eh? E' andata così, sono partita con un'idea, delle aspettative e sono tornata con tutt'altro. Quello che ho perso in questi mesi è la capacità di guardarmi dall'esterno, di sdrammatizzare, di trasformare la mia vita comune e banale in un racconto speciale. Non riesco a ridere delle difficoltà, non riesco ad avere uno sguardo benevolo verso me, mi sono appesantita. Ma da quando sono tornata a casa ho voglia di non prendermela troppo e di assecondarmi: se non riesco a romanzare la mia vita, racconterò altre storie, storie nelle quali specchiarmi e magari ritrovarmi. Quel che conta è scrivere, raccontare.
      Ti abbraccio

      P.S. Bella, eh? E' stato un inaspettato e magico incontro, le parole sono venute fuori da sole.

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  4. Ma che racconto meraviglioso avete creato!!! Sono andata subito a leggere:)))
    In questo post ci sono due viaggi: quello reale e quello di fantasia.
    Baci
    Vivy

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    1. Grazie! E poi c'è il viaggio dentro di noi...
      Baci a te :)

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